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Il desiderio delle monache di clausura, chiuse all'interno dei loro monasteri, ma curiose della vita e degli eventi cittadini, di affacciarsi sulle strade principali della citta tramite logge che permettessero la vista, pur mantenendo la riservatezza, determinò tra Sette e Ottocento una costosa competizione tra i diversi Ordini religiosi. Pur di accaparrarsi le migliori "postazioni", gli ordini femminili sfruttarono con cinica determinazione il potere del prepotente parentado, non badando a spese per avvalersi dell'opera dei più valenti architetti, artisti ed artigiani. Il risultato fu la realizzazione di balconate eleganti, ricche, allegre, in grado di dare colore e vivacità all'intorno urbano. Sullo sfondo, attraverso una inedita e ricca documentazione archivistica, il conflitto generazionale tra gusti artistici, ma anche l'eco del profondo e doloroso conflitto tra potere politico ed ecclesiastico che determinò, infine, la distruzione di tutte le logge realizzate dai monasteri, unici segni visibili al mondo esterno dell'impenetrabile vita claustrale, ma anche e soprattutto, oggetti architettonici assai pregevoli, propri di un'attenzione al decoro urbano a noi sconosciuta.